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A proposito della giovane dama con Pelliccia

La storia è come un vaso di Pandora racchiude e dischiude i suoi tesori. Non fanno eccezione Leonardo e i suoi dipinti.

Esiste un atteggiamento dominante nel concepire la storia come un passato chiuso in se stesso. Un serie d'eventi accaduti in un passato prossimo e remoto di cui tutto sappiamo o tutto è stato scritto. Una concezione del passato statico, dove gli accadimenti sono chiusi in un rigido recinto, individuati, riconosciuti, classificati e nettamente distinti dal presente e dal futuro. Le innumerevole scoperte che caratterizzano l'archeologia, l'emergere di nuovi documenti del passato che fanno riscrivere alcuni accadimenti stabilmente radicati nella memoria storica evidenziano che la storia è come un vaso di Pandora che racchiude e dischiude i suoi tesori.

Non fanno eccezione Leonardo e i suoi dipinti. Da questo magico e indeterminabile vaso, il nostro Comitato per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali ha fatto sgorgare una opera dimenticata, realizzata dal grande genio toscano. Si tratta di una giovane dama con pelliccia, presumibilmente realizzata fra il 1490 e il 1499, quando Leonardo era a Milano al servizio di Ludovico il Moro. Nel sito è dedicata un'attenzione particolare a questa opera. Come avviene spesso in questo litigioso e rabbioso paese e, in particolare, nel piccolo mondo antico degli storici dell'arte, anche quando si svolge una umile funzione divulgativa, eccoli incarnare la logica del bastian-contrario. In questo modo dei così detti esperti dell'arte si rafforza immagine e autorevolezza, nel negare le prove che vengono portate a sostegno di una probabile attribuzione di un dipinto ad un importante pittore, in questo caso a Leonardo. Negare, senza premunirsi di acquisire la corposa documentazione, di studiarla attentamente, e solo dopo nell'esprimere una accorta valutazione.

Nel caso della - Giovane dama con pelliccia - il copione si è regolarmente ripetuto. Alcuni pseudo-storici dell'arte, costatato il grande impatto mass-mediale conseguente alla nostra presentazione dell'opera dimenticata di Leonardo, si sono solo premuniti di scrivere su alcuni giornali che si tratta di una falsa notizia. Non hanno mai visto l'opera del vivo, non hanno mai esaminato alcun documento periziale, se ne sono guardati bene dal chiedere e acquisire le perizie storiche di grandi esperti di Leonardo come il Venturi, Carlo Pedretti e tanti altri che asseriscono con coscienza di causa che trattasi sicuramente di opera eseguita da Leonardo. Nonostante questo paradossale mancanza di rispetto di una prassi alla base di ogni ponderata e seria valutazione, si sono lanciati in una campagna denigratoria, non solo ignorando e calpestando lo studio di grande esperti di Leonardo, ma asserendo, con arroganza e presunzione, che trattasi di opera dell'ottocento realizzata in Lombardia. Una farneticante attribuzione nel vuoto pneumatico di ogni conoscenza specifica e solo guardando una foto in televisione o su un giornale.

Il progetto " l'invisibile nell'arte", di cui questo sito incarna lo spirito e la filosofia, è nato anche per contrastare questa mancanza di serietà culturale e scientifica. Una deriva che, se non contrastata, eleva - personaggi in cerca d'autore- a sublimi e perfette autorità nel mondo dell'arte. La bellezza va difesa e salvaguardata anche in questo modo: nell'evidenziare la pochezza di certi laureati in storia dell'arte che si servono dell'arte come strumento per i propri personali interessi e intime bramosie di grandezza e di valore.

 

Leonardo

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